Primo Caroti, classe 1911, era soprannominato “Pozzolino”, da pozzo di scienza, perché sapeva fare molte cose ed era fonte di conoscenza per chi lo conoscesse.
E nei piccoli paesi toscani si sa, l’ironia va sempre a braccetto con la saggezza.
Primo Caroti era stato anche insegnante di falegnameria alla Scuola di Avviamento Professionale di Pontedera dove tanti giovani artigiani avevano appreso da lui l’arte dell’ebanisteria, l’uso delle sgorbie e i fondamenti strutturali per produrre mobili belli e duraturi.
Primo Caroti, marito di Eurosia, forse era detto “Pozzolino” anche perché dal loro amore erano nati 5 figli maschi.
E fu proprio per loro che nel 1960 fondò la Ditta Primo Caroti, un piccolo mobilificio dove dal legno grezzo dava vita ad armadi, letti, madie, credenze, tavoli sedie per gli abitanti di Ponsacco e dintorni.
Ben presto i figli lo affiancarono nel lavoro aumentando sempre di più la quantità e la qualità dei mobili prodotti finché nel 1976 la Ditta Primo Caroti diventò la F.lli Caroti: una bottega più grande, tanti progetti e tanta voglia di portare i mobili Caroti oltre i confini della Toscana.
E così fu per i successivi decenni. Nel 1987 la bottega diventò un’industria con macchinari specializzati e linee di verniciatura per la produzione in serie.
Questi furono gli anni in cui i mobili Caroti, che intanto avevano intercettato stili diversi dal classico alla vecchia marina, iniziarono a uscire dai confini nazionali portando il design e il know-how italiani in tutto il mondo.
Nel 2000 la terza generazione Caroti entra in forze all’azienda dando nuovo impulso all’attività e investendo in progetti per il futuro.
Nel 2015 Caroti lancia Concept, una nuova linea di mobili dove l’arredamento, la moda e la tecnologia si alleano nella ricerca di interpretazioni innovative e di un design sostenibile che unisce un mix di materiali: legno massello, pelle, acciaio.
Da 55 anni il legno ci indica la strada da seguire: flessibilità e adattamento per affrontare i cambiamenti di stagione, prendere dalle radici la linfa vitale per crescere e arrivare sempre più in alto.
Ma questo forse Primo Caroti, detto “Pozzolino”, lo sapeva già e lo ha lasciato come eredità.